We live to make to go

Vasco Rossi è sempre stato un trasgressore, un ribelle. Ha sempre faticato ad essere inquadrato, incasellato in una categoria precisa. Lo ha sempre mandato in bestia essere chiamato il rocker di Zocca e perfino essere definito un cantautore. «Meglio 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑜𝑐𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑒 - ha sempre detto - o, più semplicemente, rockstar». Considerato uno dei maggiori esponenti della musica rock italiana, il concerto di questa settimana è suo: il Vasco Live 2007, tenutosi il 27 e 28 giugno allo Stadio Olimpico. Vasco Rossi è attesissimo a Roma; dichiara che “sono tantissime le canzoni che i fans vorrebbero sentire, ma non ci stanno tutte, ne possiamo mettere una 30ina, non di più: l’importante è che deve esserci l’onda giusta.” Ci sono ben 3 ore di musica per un’Opera Rock che narra “la storia” del rocker: accanto a brani degli ultimi album come “Basta poco” e “La compagnia”, si affiancano canzoni come “Anima fragile” , La strega”, “Lunedì” o “Ciao” che non rientravano nella scaletta da almeno 15/20 anni. Con Vasco, che da sempre considera un imperativo investire in palchi sofisticati e tecnologicamente avanzati, viaggiano 2 palchi identici che rappresentano “una città invasa dalla giungla” in un palazzo di cristallo ideato da Giò Forma. Occorrono 3 giorni e 3 notti per montarne uno: largo 75 metri, profondo 26, ha 6 torri che arrivano fino 28 metri di altezza. La fitta rete metallica porta 10 schermi MiStrip formati da 1400 barre luminose di led, due passerelle laterali abbracciano il pubblico sottopalco. La potenza ed il carisma live di questo artista sono innegabili, emozioni da rivivere assolutamente per chi è appassionato del grande Vasco.